Fratelli di truffa

Fratelli di truffa

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Storie, protagonisti, segreti e metodi di una vera eccellenza italiana

Diego Armando Maradona diceva: «Chi ruba a un ladro ha cent’anni di perdono». È davvero così?

In modo sprezzante e semplicistico la si chiama truffa. Spesso però si tratta di prodotti di ingegno, colpi di genio, macchinazioni da grande attore, manipolazioni da ipnotista. In una sola parola: opere d’arte. Alcuni studi scientifici hanno rilevato un’esponenziale aumento delle truffe nei Paesi occidentali in concomitanza con periodi di crisi economica. Questo, quindi, è il momento giusto per ogni truffatore di talento. Giorgio Mottola ha raccolto le storie dei più geniali truffatori italiani, dal dopoguerra a oggi. Si va da Carlo Caresana, definito dal «Sunday Telegraph» il «più grande truffatore del Novecento», a Gianfranco Lande, detto il Madoff dei Parioli, che ha svuotato le tasche di attori, calciatori, politici e star della tv, con la promessa di rendimenti altissimi. Da Raffaello Follieri, che si propose come intermediario tra le diocesi americane – bisognose di soldi con cui pagare le cause dovute allo scandalo pedofilia e quindi desiderose di disfarsi di proprietà immobiliari per fare cassa – e ricchi investitori a caccia di buoni affari, a Carlo «Charles» Ponzi, un immigrato italiano arrivato negli Stati Uniti con 2 dollari e 50 cent, che in otto mesi sconvolse gli Stati Uniti, facendo tremare banche e uomini politici. Il suo ha smesso di essere un nome comune ed è diventato un aggettivo, sinonimo stesso della truffa più diffusa al mondo: lo schema Ponzi. Si tratta di truffe completamente diverse tra loro che in comune hanno tutte la stessa tipologia di vittima: i truffati sono sempre persone ricche. In una fase storica in cui proliferano i paradisi fiscali, le ricchezze si concentrano nelle mani di pochi miliardari e si acuiscono le differenze tra pochi abbienti e sempre più nullatenenti, la truffa è uno dei pochi strumenti che riesce a togliere a chi ha di più.

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About the author

Giorgio Mottola

Giorgio Mottola, giornalista, inviato per Report (Raitre), dove si occupa da anni di criminalità organizzata, traffici illegali e truffe. Ha collaborato in precedenza con BBC e Sky. È tra gli autori del documentario Mafia Bunker (2013) e co-sceneggiatore del film La trattativa, presentato alla Mostra del Cinema di Venezia. Ha pubblicato Processo allo Stato (2012) e Camorra Nostra (2017).