La lampada del diavolo

La lampada del diavolo

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Londra, 1975. L’anziano poeta Francis McNulty sente avvicinarsi la fine dei suoi giorni ma il suo animo non trova pace, schiacciato da una colpa che non ha mai avuto il coraggio di confessare. Le ombre di un tradimento sotto le armi, durante la Guerra Civile spagnola, si allungano nella casa di Cleaver Square quando un’oscura presenza, con le fattezze del generale Francisco Franco, comincia a fargli visita. In alta uniforme, il contegno di un militare decaduto, l’apparizione insegue Francis con i ricordi dei giorni drammatici di quarant’anni prima. Perseguitato dalle visioni e spronato dalle domande di un giovane reporter che sta scrivendo un pezzo su di lui, il vecchio poeta accetta l’invito della figlia ad accompagnarla in viaggio di nozze a Madrid, in cui vede finalmente l’occasione per affrontare i fantasmi del suo passato. Mentre nel palazzo reale si consuma l’agonia del Generalissimo, vittima e carnefice di un’epoca che si sta consumando, Francis torna nei luoghi della sua vergogna, in un viaggio liberatorio nel tempo, nei ricordi di famiglia, nei recessi della sua mente. Dal genio di Patrick McGrath, un romanzo che entra nei pensieri del suo protagonista, e di noi lettori, per far luce sulle diaboliche ossessioni scatenate dai segreti quando decidono di parlare.

“Un romanzo magnifico, eccitante, che ti cattura dalla prima pagina e ti tiene in ostaggio fino alla fine. Patrick McGrath tocca nuovi folgoranti vertici di emozione.” John Banville

Book details

About the author

Patrick McGrath

Patrick McGrath è nato in Inghilterra e vive tra New York e Londra. È autore di numerosi romanzi, tra cui Follia (1998) – uno dei più grandi successi letterari degli ultimi anni –, Martha Peake (2001), Spider (2002, da cui è stato tratto il film di David Cronenberg), Port Mungo (2004), Trauma (2007), L’estranea (2013), e delle raccolte di racconti Acqua e sangue (2003) e La città fantasma (2005). “ Straordinariamente sinistro: perfetto per chi ha voglia di una corsa mozzafiato.” (The Spectator) “ Splendido: inquietante, raffinato, consapevole e intelligentissimo.” (The Telegraph)