Memorie della mia vita

Memorie della mia vita

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Una nuova edizione aggiornata, con un apparato iconografico inedito, per il libro “assoluto” di Giorgio de Chirico: tra autobiografia, cronaca e manifesto d’artista, Memorie della mia vita è una straordinaria confessione letteraria, che ripercorre le intuizioni geniali, i tormenti e gli incontri decisivi di un maestro del Novecento.

“Nelle Memorie della mia vita, Giorgio de Chirico racconta a volte puntigliosamente, con dovizia di particolari, la sua vita, le sue traversie, i rapporti con i familiari, le controversie con i critici e le sue conoscenze in genere, artisti e amici comuni o acquirenti delle sue opere. Le persone di cui ci parla diventano sempre e immediatamente personaggi. Poche righe, pochi aggettivi. La prosa di de Chirico è sottilmente carica di una direzione e quasi, meglio, di una meta: la perfezione che – sempre lo ribadisce – è lo scopo primario e definitivo dell’arte e di ogni vero artista nonostante egli sappia che quella meta, ovvero quella perfezione, mai sarà raggiunta.” Dall’introduzione di Franco Cordelli

Book details

About the author

Giorgio de Chirico

Giorgio de Chirico (1888-1978) nasce a Volos, in Grecia, da genitori italiani. Frequenta il Politecnico di Atene e l’Accademia di Belle Arti di Monaco. Nel 1910 si trasferisce a Firenze con la madre e il fratello Andrea, alias Alberto Savinio. Qui, in piazza Santa Croce, ha la sua rivelazione e realizza i primi dipinti metafisici. Si sposta in seguito a Parigi dove, ispirato dall’architettura torinese e dalla filosofia di Nietzsche, sviluppa il tema delle piazze d’Italia. Nel 1912 espone al Salon d’Automne e viene notato da Picasso e Apollinaire con il quale avvia una duratura amicizia. Nel 1914 inizia il ciclo di opere caratterizzato dai “manichini” e, nel maggio dell’anno seguente, arruolato nell’esercito italiano, viene inviato a Ferrara. Qui dipinge i primi interni metafisici e realizza le sue opere più note: Il grande metafisico, Ettore e Andromaca, Il trovatore e Le muse inquietanti. A Roma, dove si trasferisce nel 1919, ha luogo la sua prima mostra personale alla Casa d’Arte Bragaglia. Alla fine del 1925 si stabilisce nuovamente a Parigi. I protagonisti dei suoi dipinti sono ora gli archeologi, i cavalli in riva al mare, i trofei, i paesaggi nella stanza, i mobili nella valle e i gladiatori. Nel 1929, les Éditions du Carrefour di Pierre Lévy pubblicano il suo romanzo Hebdòmeros. Le peintre et son génie chez l’écrivain. Alla fine degli anni sessanta riprende i soggetti metafisici per trasporli in contesti gioiosi e pieni di colore: la Neometafisica. Si dedica inoltre alla litografia di opere fondamentali come I promessi sposi, l’Apocalisse di San Giovanni e il suo stesso romanzo Hebdòmeros e partecipa a grandi retrospettive in tutto il mondo.