Il secolo dei giovani e il mito di James Dean

Il secolo dei giovani e il mito di James Dean

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Gli incauti ed entusiasti studiosi che hanno osato chiamare il Novecento “il secolo dei giovani” non pensavano certamente ai molti ragazzi morti nei due conflitti mondiali ma alle nuove forme di protagonismo giovanile che si affermarono in reazione alle due “grandi” guerre. I giovani cresciuti durante e subito dopo il secondo conflitto mondiale pensarono di essere (o meglio, si sentirono) padroni del proprio destino e al centro, almeno apparentemente, di tutto. Ma “il secolo dei giovani” ebbe una vita assai breve. “Corri, ragazzo, ché il vecchio mondo vuole riacciuffarti” recitava un manifesto del Sessantotto francese, con l’immagine di un giovane in fuga inseguito dalle vecchie immagini del potere: poliziotti, politici, mamme, preti e quant’altro... quel timore fu avvertito solo da pochi, dai migliori. Ancora in qualche luogo qualche ragazzo sogna e pensa un mondo migliore, ma si scontra con l’accettazione del mondo così come lo impongono i nuovi poteri. La cultura del narcisismo e l’attenzione spasmodica del capitale alle forme della comunicazione e del controllo hanno compiuto l’opera. La sola speranza può nascere oggi da una coscienza ecologica che esige bensì altrettanta consapevolezza del funzionamento del potere e dei modi in cui esso inganna, corrompe e distrugge. Che tante Greta nascano e lottino!

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Sull'autore

Goffredo Fofi

Goffredo Fofi neodiplomato alle magistrali nel 1955, sceglie di andare a lavorare in Sicilia con Danilo Dolci. Ha vissuto a Palermo, Torino, Parigi, Napoli, Milano e Roma. Ha diretto diverse riviste tra cui: “Quaderni Piacentini”, “Linea d’ombra” e “Lo straniero”. Numerosi sono i suoi saggi, da L’immigrazione meridionale a Torino (1964) a Capire il cinema (1977), da Dieci anni difficili (1985) a Pasqua di maggio (1988), da Come in uno specchio (1997) a Sotto l’ulivo. Politica e cultura negli anni ’90 (1998). Ha dedicato anche due ritratti critici a due “miti” della cultura popolare italiana: Totò. Storia di un buffone serissimo e Alberto Sordi. L’Italia in bianco e nero, entrambi pubblicati nel 2004. Del 2008 è I grandi registi della storia del cinema.