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Alla notizia della morte della zia Rosa, Diego decide di tornare dalla Pianura Padana a Messina, per fare visita all’ultimo parente che gli è rimasto, il fratello prete Jacopo. Durante il viaggio in treno conosce una studentessa, Camilla, con cui chiacchiera di libri e di storie siciliane. All’arrivo, però, ha una brutta sorpresa: la chiesa del fratello è sparita – anzi, nessuno ricorda che sia mai esistita! Anche la casa di famiglia si presenta sconvolta, del tutto cambiata rispetto a come la ricordava. A poco a poco, tutti i fuochi salienti della memoria di Diego – persone, luoghi, monumenti, immagini – scompaiono, come risucchiati da un collasso storico ed emotivo. Diego si metterà allora alla ricerca di Jacopo, con l’aiuto della studentessa conosciuta in treno e del bibliotecario Tano, anche loro interessati alla misteriosa scomparsa delle cose e della loro memoria. Ma questo è solo il principio di un enigma che inghiottirà Jacopo, Tano, Camilla, e uno dopo l’altro tutti i punti di riferimento di Diego. Con una scrittura lirica e leggera, con atmosfere sospese fra la terra e il mito, Risa ci trasporta in un viaggio nella memoria intermittente di noi stessi, di ciò che siamo stati.

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Sull'autore

Michele Ainis

Michele Ainis è un costituzionalista e uno scrittore. Presso La nave di Teseo ha pubblicato i suoi romanzi, raccolti nella Trilogia degli specchi (2022), e i saggi La Costituzione e la Bellezza (con Vittorio Sgarbi, 2016), Il regno dell’Uroboro (2018), Demofollia (2019), Presidenti d’Italia (2022).