Gli orrori della caserma Levante. Quando l'ossessione per il risultato favorisce il crimine
Federica Angeli
Piacenza, 2019. Il maggiore dei carabinieri, Rocco Papaleo, riceve e trasmette al comando dei vigili urbani e non ai suoi superiori un’informazione di cui è venuto a conoscenza e che ha dell’incredibile: un carabiniere in servizio presso la caserma Levante, la seconda per importanza della città, è accusato di «condotte gravi e illecite». Le indagini della Procura di Piacenza scoprono cose incredibili, commesse non da uno ma da 7 carabinieri che popolano quella caserma: soprusi, pestaggi, sopraffazioni, festini privati, arresti illegali e persino spaccio di stupefacenti. Un meccanismo brutale, un mondo capovolto, dove la divisa diventa strumento di ricatto e il senso dello Stato latita. Inevitabilmente ci si chiede: ma davvero queste violenze sono andate avanti per anni senza che nessuno se ne accorgesse? La risposta a questa domanda, però, non è così semplice. Quello che emerge, infatti, è a tutti gli effetti un sistema perverso: qui tutto è lecito pur di ottenere risultati, vige la regola del minimo sforzo e si può ricorrere al ricatto e alla violenza per ottenere informazioni senza mai assumersi l’impegno di condurre delle vere e proprie indagini; un sistema in cui le regole non valgono per tutti, e anzi le si guarda con indifferenza. Quella della caserma Levante è una storia sporca. Ma al tempo stesso necessaria, poiché dimostra come anche la più blanda delle deroghe alla legalità possa provocare una distorsione, una caduta, un abominio. Il nuovo libro-inchiesta di Federica Angeli – avvalendosi di fonti di prima mano, documenti processuali, testimonianze e interviste – mira a far luce su questa vicenda, che ha scioccato l’opinione pubblica e gli addetti ai lavori. Il risultato è un libro che fa rabbia e toglie il fiato.
Dettagli libro
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Editore
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Testo originale
Sì -
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Italiano -
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Collana
Sull'autore
Federica Angeli
Federica Angeli (Roma 1975), cronista di nera e giudiziaria, scrive per «la Repubblica» dal 1998, dove è redattrice dal 2005. Dal 2013 vive sotto scorta dopo le minacce mafiose ricevute mentre svolgeva un’inchiesta sulla criminalità organizzata a Ostia. Tra i premi vinti, il Premio Passetti – Cronista dell’Anno nel 2012 e 2013, il Premio Donna dell’Anno (2015), assegnato dal sindaco di Roma, il Premio Articolo 21 (2015), Premio Francese (2015), Premio Piersanti Mattarella (2016), Premio Arrigo Benedetti (2017), il Premio Falcone e Borsellino (2016) e il Premio Nazionale Borsellino (2017). Per il suo impegno nella lotta alle mafie il presidente Mattarella nel 2016 l’ha nominata Ufficiale della Repubblica Italiana al Merito.
Ha pubblicato con Emilio Radice Cocaparty (2008) e Rose al veleno, stalking (2009), è coautrice di Io non taccio (2015) e autrice di Il mondo di sotto. Cronache della Roma criminale (2016).