La criminalità servente nel caso Moro

La criminalità servente nel caso Moro

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A quarant’anni dal sequestro e dall’omicidio di Aldo Moro, un libro-inchiesta ricostruisce per la prima volta in modo unitario il ruolo svolto dalla criminalità organizzata durante i cinquantacinque giorni del rapimento. Una presenza da sempre accennata ma mai chiarita, nascosta tra carte giudiziarie e cronache sommerse dal tempo, dall’incuria e dall’omissione. La ’ndrangheta calabrese, all’ombra del clamore di Cosa nostra, ha infatti scalato i gradi del potere criminale trovandosi a giocare nell’affaire Moro su più tavoli: con le istituzioni, i partiti e i terroristi. Una criminalità servente, al servizio cioè di altre strutture di potere il cui destino sembra legato a doppio filo a quello della stessa malavita organizzata. Con un’inchiesta scottante e molto documentata, Simona Zecchi fa emergere fatti inediti e informazioni poco note, che consegnano un nuovo approccio all’analisi del Caso Moro. Il quadro che si delinea – partendo da via Fani, attraverso la trattativa e fino all’epilogo di via Caetani – ribalta la versione ufficiale che una parte delle BR, con la connivenza della stessa Democrazia cristiana, ha consegnato alla magistratura e alla verità storica fino ad oggi.

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Sull'autore

Simona Zecchi

Simona Zecchi vive e lavora fra Roma e Lione, dove collabora con la redazione italiana dell’emittente Euronews. È autrice del libro-inchiesta Pasolini. Massacro di un poeta (2015), vincitore della X Edizione del Premio Marco Nozza 2016 – Giornalismo investigativo e informazione critica. Durante gli anni 2014-2017 si è occupata del Caso Moro e alcuni suoi lavori sono stati acquisiti dalla nuova Commissione parlamentare d’inchiesta sul Caso, istituita nel 2014. Ha scritto per diversi quotidiani e siti nazionali e internazionali.

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