Profana Commedia della fotografia italiana

Profana Commedia della fotografia italiana

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“Le immagini vanno lette nel mistero iconico, spesso fatalmente poetico, che è possibile individuare nelle vibrazioni dei segni, dove c’è il profumo della Verità.” Nel racconto di una notte magica e onirica, Italo Zannier disegna la sua, personalissima, storia della fotografia, la “Signora dell’Arte” a cui ha dedicato la vita. Una commedia profana in cui l’autore personaggio evoca la selva dei numi tutelari, da Nicéphore Niépce a Gianni Berengo Gardin, in un percorso che dagli esperimenti analogici di due secoli fa porta all’era della fotografia digitale, in cui l’immagine ha invaso le nostre esistenze. Nel mezzo, il sorgere di una cultura fotografica in Italia, gli incontri con i grandi maestri, le scoperte e le cocenti delusioni, la difesa appassionata di una sempre più necessaria educazione all’immagine.

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Sull'autore

Italo Zannier

Italo Zannier è tra i più noti fotografi e storici della fotografia italiana. Ha cominciato a fotografare negli anni cinquanta, affermandosi ben presto a livello nazionale e internazionale. A partire dagli anni settanta è stato anche impegnato nell’insegnamento universitario. Tra le sue pubblicazioni più recenti: Fantastoria della fotografia (2003), Il sogno della fotografia (2006), Alle origini della fotografia scientifica (2008), Storia e tecnica della fotografia (2013), Verso l’invisibile (2016). Nel 2004 l’Università di Udine gli ha conferito la laurea ad honorem.

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