Negli anni che seguirono alla Grande Guerra, nel «mondo di maniera» che era l’allora alta società britannica, due sorelle tra loro distanti come il giorno e la notte, Laurel e Janet, vanno in sposa a uomini altrettanto diversi. Laddove l’uno, Edward, è serio e riservato, l’altro, Rodney, gioisce della vita a piene mani. Quando dieci anni dopo le rispettive nozze un soggiorno in campagna li riunisce tutti, le tensioni a lungo tenute educatamente al guinzaglio fanno irruzione nell’arco di una sola, disgraziata settimana. E così, complice la presenza di Lady Elfrida, madre di Edward e suocera di Laurel, e del suo vecchio amante Considine, dal passato dissoluto e libertino, una crepa si spalanca nell’esistenza, tanto ordinata quanto forse insincera, dei quattro giovani sposi. Con una scrittura potente, lucida e affilata, Elizabeth Bowen scompagina una superficie fatta di senno e convenzione, si cala nelle più torbide ragioni del cuore e ci interroga su che fare dell’amore quando questo è passione feroce e non più un tiepido contratto. «Un romanzo che ti prende per mano», direbbe Virginia Woolf.
« Edward: dieci minuti e dovremo entrambi andarcene. Non c’è niente da dire, niente?» «Troppo per cominciare.» «Una volta non c’era nulla da dire, adesso c’è troppo. Questo accade perché non abbiamo un futuro? O è proprio questa la ragione per cui non abbiamo un futuro?»
«Intreccio ironico di un mondo snob, legato alle tradizioni, dove i sentimenti bruciano, le passioni non hanno voce e si nascondono dietro i modi educati, l’ipocrisia, la paura non tanto dello scandalo quanto di apparire poco eleganti.» Dalla Prefazione di Natalia Aspesi
«Bowen è geniale nel condurre il lettore nelle più complesse ragioni del cuore.» The New York TimesBook details
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