Una persona, un voto: la democrazia si basa su una promessa di uguaglianza che troppo
spesso si infrange sul muro del denaro. Finanziamento delle campagne elettorali, donazioni ai partiti politici, controllo dei media: da decenni la vita democratica è prigioniera degli interessi privati. Se negli Stati Uniti, dove qualunque regolamentazione della democrazia è stata ideologicamente annientata e i politici rispondono ormai soltanto alle preferenze dei più ricchi, in molti Paesi europei è in vigore un sistema di sgravi fiscali per cui i più ricchi si vedono rimborsata la maggior parte delle donazioni ai partiti, mentre i più poveri le pagano in pieno. Queste derive non sono la conseguenza di un complotto abilmente orchestrato ma della nostra mancanza di coinvolgimento collettivo. La questione del finanziamento della democrazia non è davvero mai stata posta e quella della rappresentanza delle classi popolari deve essere affrontata in modo più radicale di quanto non sia stato fatto sinora. Per uscire da questa impasse, Julia Cagé ha elaborato delle proposte che rivoluzioneranno il modo di intendere la politica, riforme capaci di dare vita a una nuova democrazia. Attraverso uno studio senza precedenti dei finanziamenti pubblici e privati ai partiti in una decina di Paesi e lungo un arco di tempo di oltre cinquant’anni, questo saggio dirompente mostra l’altro volto della democrazia e racconta la storia troppo spesso ignorata dei rapporti tra denaro, potere e politica. E in una prefazione scritta appositamente per l’edizione italiana, l’autrice entra nel vivo delle questioni aperte dalla nuova emergenza sanitaria mondiale senza però mai perdere di vista la possibilità che abbiamo di migliorare le cose, se ci impegniamo a volerlo.
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Yes -
Language
Italian -
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About the author
Julia Cagé
Ex allieva dell’École normale supérieure e dell’università di Harvard, Julia Cagé è attualmente docente di economia a Science Po Paris. Ha pubblicato Salvare i media. Capitalismo, crowdfunding e democrazia (2015). Con Il prezzo della democrazia ha vinto il Prix Pétrarque de l’essai 2019.