L'algoritmo d'oro e la torre di Babele

L'algoritmo d'oro e la torre di Babele

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Dopo aver firmato due importanti libri sul tema della giustizia e della tutela ambientale, Giovanni Maria Flick, insieme alla figlia Caterina, esperta di diritto dell’era digitale, torna a occuparsi del “problema del futuro”. Lungi dall’essere un repentino cambiamento di tema, quello contenuto in questo libro rappresenta l’esito di una riflessione arguta e imprescindibile sulla lunga tenuta del modello economico-sociale che la tecnologia avanzatissima ha creato. Se per l’ambiente, però, prevale un senso di paura soprattutto di fronte alle minacce concrete del riscaldamento globale, nei confronti delle derive pericolose poste dalla civiltà digitale siamo disarmati e addirittura entusiasti. La rivoluzione digitale – inserita da Ursula von der Leyden nell’agenda prioritaria dell’Unione europea – non è però priva di rischi: il timore è che le tecnologie scavalchino e sostituiscano la persona anche nelle funzioni più connaturate alla sua identità e alla sua coscienza, catapultandoci in un mondo in cui i concetti di etica e responsabilità, nelle loro varie declinazioni sociali, giuridiche e politiche, perderanno significato. Questo saggio prova a fare chiarezza sulla questione, ponendo importanti interrogativi – soprattutto sul modo di organizzare l’economia, il lavoro, la comunicazione, il ventaglio dei diritti e dei doveri inderogabili del cittadino – e andando a rintracciare delle soluzioni ragionate, attendibili, concrete. Perché per gli autori non si tratta di formulare previsioni pessimistiche; né di prefigurarsi scenari apocalittici: si tratta di trovare un equilibrio tra la civiltà degli uomini e la “civiltà delle macchine”.

Book details

About the author

Giovanni Maria Flick

Giovanni Maria Flick nasce a Ciriè (Torino) nel 1940. Sposato, con tre figlie e sei nipoti, vive a Roma. Dopo la laurea in Giurisprudenza a 23 anni viene chiamato a dirigere la Città dei ragazzi di Roma. A 24 anni vince il concorso in magistratura qualificandosi primo a livello nazionale. Nel 1976 lascia la magistratura per la cattedra di Diritto penale – prima all’università di Perugia, poi alla LUISS di Roma – e intraprende anche la carriera di avvocato penalista. Le interrompe entrambe nel 1996 con la nomina a ministro della Giustizia nel governo Prodi I. Nel febbraio del 2000 viene nominato giudice della Corte costituzionale dal presidente della Repubblica, Carlo Azeglio Ciampi. Cinque anni dopo assume la carica di vicepresidente e nel 2008 ne diventa presidente.

Caterina Flick

Caterina Flick nasce nel 1967 a Roma, dove vive con il marito, i due figli e la figlia. Laureata con il massimo dei voti in Giurisprudenza, dal 1996 svolge la professione di avvocato, occupandosi di diritto penale e di diritto dell’informatica e privacy come consulente e nelle aule giudiziarie. Dal 2004 ha contratti di insegnamento per il Diritto dell’era digitale, all’università di Pisa prima e all’università telematica internazionale Uninettuno poi. Nel settembre 2021 lascia la professione e assume l’incarico di dirigente responsabile dell’ufficio affari legali dell’Agenzia per l’Italia Digitale (AGID). Premiata tra le “Donne eccellenti di Roma”, dal Sindaco e dalla Consigliera per le pari opportunità di Roma Capitale nel 2013, indicata tra i 30 avvocati donne migliori d’Italia, nella classifica stilata da «Vanity Fair» – Osservatorio di legalcommunity nel 2016.