LOve, ben oltre l’idea del romanzo, del saggio, del trattato, del manuale, ben oltre il nome di una ragazza cui doveva essere dedicato per restituire al mondo ogni cosa di lei, è il racconto di uno scrittore, Fulvio Abbate, che custodisce e prova a mostrare una possibile “biografia” dell’amore stesso, muovendo dal giacimento del proprio vissuto. La sua attesa, la sua nascita, le sue emozioni, i suoi “attori”. E ancora, i luoghi, gli oggetti, le prime parole (anche quelle mancate), i silenzi, i tranelli, le promesse, i lutti, i baci, le illusioni, e poi, continuando, i suoi “angeli”, i suoi figli (anzi, i nostri figli), i suoi eroi, il suo ridicolo, le sue retoriche, i suoi tradimenti, le sue invettive, la sua artiglieria, le sue lettere, i suoi orgasmi, le sue docce, i suoi cimiteri, i suoi quartieri, le sue medaglie, le sue portinerie, le sue imprevedibili o perfino evidenti circostanze, le sue occorrenze di sempre, il suo catasto meraviglioso e insieme buio. Non un dizionario, semmai un discorso, in senso ora narrativo ora filosofico, possibilmente aperto, questo perché l’amore appare sempre immenso e insoluto, e, come il paese della morte, mostra, così afferma un poeta, “l’ampiezza di un cuore”. Perché l’amore tradisce ogni alfabeto conosciuto. Ciò che resta è soltanto un discorso generale, proprio sull’amore, nell’attesa di questo.
Book details
-
Publisher
-
Original text
Yes -
Language
Italian -
Publication date
-
Theme
About the author
Fulvio Abbate
Fulvio Abbate è nato nel 1956, e vive a Roma. Ha pubblicato, fra l’altro, i romanzi Zero maggio a Palermo (1990, La nave di Teseo 2017), Oggi è un secolo (1992), Dopo l’estate (1995), La peste bis (1997), Teledurruti (2002), Quando è la rivoluzione (2008), Intanto anche dicembre è passato (2013). E ancora, Il ministro anarchico (2004), Sul conformismo di sinistra (2005), Pasolini raccontato a tutti (2014), Roma vista controvento (2015), LOve. Discorso generale sull’amore (2018), I promessi sposini (2019).
Nel 2012, il Collège de ’Pataphysique di Parigi lo ha insignito del titolo di Commandeur Exquis de l’Ordre de la Grande Gidouille.