Meno male che Silvio c'era

Meno male che Silvio c'era

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Mentre noi ci baloccavamo sulle origini misteriose del patrimonio di Silvio Berlusconi, sui legami massonici, sugli stallieri di Cosa Nostra, sulle Olgettine, il Cavaliere esportava un modello a immagine e somiglianza sua e della sua azienda: il capitalismo muscolare. Là dove bilanci, politica, gnocca, democrazia, media appecoronati, vocazione autoritaria, blandizie, minacce, joie de vivre, joie di non pagare le tasse, convivono in un ecosistema meraviglioso nel quale i poveri votano, quando possono votare, per i ricchissimi. A maggior gloria del re. Sudditi felici che hanno sempre qualcun altro cui addossare il loro fallimento: migranti, comunisti, migranti comunisti. Fino a diventare migranti economici di loro stessi. Che mai giungeranno in porto ma, durante il viaggio, scalciano il tizio a fianco. Berlusconi è stato forse il politico più deriso al mondo, e questo libro non fa eccezione. Ma chi ne sfotteva le orribili barzellette, la coazione a mentire, i modi da parvenu brianzolo, chi si sentiva superiore per modernità, arguzia, cultura, alla fine è diventato come lui (qualcuno ricorda Sarkozy?) o ne ha avuto bisogno fino all’ultimo per rendere il format più trash (Meloni, Salvini). Dunque, vincente. Ché, in fondo, l’occasione fa l’uomo Silvio. Ma siccome di troppa saliva si può morire, anche dopo morti, eccomi. A raccontare l’uomo che più ha portato l’Italia nel mondo dopo Leonardo da Vinci e Al Capone. Scelga il lettore in che percentuale, a patto di ammettere una fattuale verità: Silvio era, è stato e sarà eterno e inestinguibile. Luca Bottura

About the author

Luca Bottura

Luca Bottura (Bologna, 1967) è un giornalista, scrittore, conduttore radiofonico e autore televisivo. Cura per il «Corriere della Sera» la rubrica satirica settimanale a tema sportivo Makaroni e per «Sette» una rubrica di critica musicale a taglio satirico. Ha lavorato per «l’Unità» e per «Cuore», settimanale di cui è stato redattore dal 1992 al 1995, sotto la direzione di Michele Serra. Dal 2022 collabora con «La Stampa» con la rubrica quotidiana Minimum Pax e la doppia pagina satirica della domenica Il Giornalone. Tra i suoi ultimi libri Buonisti un cazzo (2020) e Manifesto del partito impopolare (2021).

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