Dimmi che porno guardi e ti dirò chi sei: e se le cose non stessero proprio così? Per capire l'effetto del porno nelle nostre vite, dovremmo innanzitutto parlarne. Ma parlarne in maniera aperta e onesta è complicato, perché mette in gioco stereotipi sessuali, aspettative sociali e rivela una vita intima di cui non sempre ci sentiamo sicuri. E questa la teoria di fondo di Polly Barton, che attraverso una serie di conversazioni informali con diciannove amiche e conoscenti prova a scandagliare il modo in cui il porno ci provoca eccitazione, disagio e turbamento, offuscando i confini della nostra intimità e aprendo nuovi spazi di esplorazione, che spesso hanno un costo, soprattutto per le donne. In un momento storico in cui sembra che siamo tutti disposti a parlare di sesso, di quello che ci piace e di quello che non ci piace alla luce del consenso, Barton dimostra che la cultura sex positive non si è estesa del tutto al mondo del porno, e che l'ottimismo emancipatorio rischia di occultare gli aspetti più politici insiti nella pornografia mainstream: dalla sopraffazione dell'altro alla diffusione di stereotipi di genere e razziali. Con questo saggio aperto di matrice femminista, Barton non vuole parlare solo di pornografia, ma dell'arte della conversazione: il metodo ideale per superare alcune paure e scoprire qualcosa di più sulla natura del sesso che vogliamo fare, e quello che vogliamo vedere.
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Yes -
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Italian -
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About the author
Polly Barton
Polly Barton è una scrittrice e traduttrice letteraria dal giapponese. Tra le sue traduzioni in inglese figurano Nel paese delle donne selvagge di Aoko Matsuda, Un lavoro perfetto di Kikuko Tsumura e Giardino di primavera di Tomoka Shibasaki. Ha vinto il Premio di saggistica 2019 delle Edizioni Fitzcarraldo per Fifty Sounds. Porno. Una storia orale è il suo secondo libro. Vive a Bristol.