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Il telefono di Gian Antonio Cibotto squilla all’improvviso in una sera di ottobre del 1963: il giornale lo incarica di raggiungere la valle del Piave, dove una frana ha lanciato una montagna d’acqua oltre la grande diga del Vajont, fino a investire i paesi sottostanti. Per il “poeta delle acque”, che aveva già raccontato l’alluvione del Polesine del 1951, è un incubo che si rinnova. Tra i primi ad accorrere nel paesaggio trasformato in una distesa inerte di fango, Cibotto raccoglie le grida dei superstiti, la concitazione dei soccorritori, il dolore di chi è rimasto solo. Il suo sguardo da narratore partecipa alla tragedia scoprendo l’umanità degli abitanti di una valle maledetta, inseguendo nelle voci da osteria il disincanto, la speranza, lo sdegno. Dopo i primi, tempestivi, resoconti giornalistici che questa edizione ripropone in appendice, per quasi vent’anni Cibotto terrà in un cassetto il racconto delle ore a Longarone, troppo grande è il dolore per quella ferita. Un dolore che solo la scrittura di questo libro - insieme letteratura, testimonianza, canto civile - riuscirà, in qualche modo, a riscattare.

About the author

Gian Antonio Cibotto

Gian Antonio Cibotto (Rovigo, 1925-2017) si è sempre interessato di letteratura e teatro, alternando la narrativa alla saggistica. Dopo la laurea in giurisprudenza ha iniziato l’attività di giornalista e critico letterario e teatrale scrivendo per “il Resto del Carlino”, “Il Giornale d’Italia” e “Il Gazzettino”. Nelle sue opere ha sempre raccontato la sua terra natia, il Veneto, diventata una costante fin dall’esordio avvenuto nel 1954 con Cronache dell’alluvione. Della sua produzione successiva vanno ricordati: La coda del parroco (1958), Scano Boa (premio Latina, 1961), La vaca mora (premio Marzotto, 1964), Stramalora (premio Comisso e premio Napoli, 1982). Ha diretto per anni il Teatro Stabile del Veneto Carlo Goldoni e ha fatto parte della Giuria dei Letterati del premio Campiello, dalla prima edizione del 1963 fino al 1999. Con Cronache dell’alluvione La nave di Teseo inizia la ripubblicazione delle opere dell’autore in una nuova edizione.

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