Dopo molti, troppi anni di attesa, in cui il capolavoro di Arthur Schopenhauer, Il mondo come volontà e rappresentazione, era rimasto lettera morta, scoppiò infine il successo, in seguito alla recensione di uno studioso inglese dei Parerga e paralipomena. L’opera, delle stesse dimensioni del Mondo, di cui sviluppa temi supplementari, contiene molti saggi che spiccano per la loro originalità; ma è possibile che a innescare il successo siano stati i due saggi iniziali, “Schizzo di una storia della teoria dell’ideale e del reale” e “Frammenti di storia della filosofia”. In questi testi, qui tradotti e commentati da Sossio Giametta, si ricompatta, intorno ai temi indicati dai titoli, tutta la filosofia di Schopenhauer, il quale, per una volta, si fa storico della filosofia, con effetti dirompenti e sviluppi filosofici particolarmente mordenti, attentamente vagliati con un ampio commento da Giametta, il maggior traduttore di Schopenhauer in Italia oltre che di tutte le opere di Nietzsche, il quale vantava la sua discendenza da Schopenhauer come dal suo “unico e grande maestro”.
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Sì -
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Italiano -
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Sull'autore
Arthur Schopenhauer
Arthur Schopenhauer (1788-1860), nato a Danzica, studia in Francia e Inghilterra prima di trasferirsi a Weimar, Berlino, Jena e Francoforte. Nel 1813 si laurea in Filosofia con una tesi Sulla quadruplice radice del principio di ragion sufficiente, nel 1818 pubblica Il mondo come volontà e rappresentazione e nel 1851 la raccolta di saggi Parerga e paralipomena.