Cortile a Cleopatra

Cortile a Cleopatra

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Apparso per la prima volta nel 1936 e poi ripubblicato nel 1953, questo romanzo fece conoscere Fausta Cialente al grande pubblico. Cleopatra è un quartiere di Alessandria d’Egitto: qui, in un cortile circondato di casupole corrose dal vento e dal salmastro, vive una variopinta dolorosa umanità, in pace sostanzialmente, nonostante la diversità religiosa ed etnica, ancorché straziata dalla difficoltà di vivere, tra le penurie, le invidie, le rivalità e le gelosie che si coagulano intorno alla figura di Marco; il bel Marco, un po’ ribelle, un po’ sognatore, un po’ fannullone, figliol prodigo che torna, dopo anni, dalla madre. Sarà lui, con il suo comportamento innocente ed egoista, a far scattare la catarsi del dramma, sotto il sole tropicale, nel brulichio di colori, di profumi, di luci e di ombre lunghe.

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Sull'autore

Fausta Cialente

Fausta Cialente (Cagliari, 1898 - Pangbourne, 1994), figlia di madre triestina alto borghese e padre abruzzese e militare. Nel 1921 sposa il compositore e agente di Borsa Enrico Terni, dal quale avrà una figlia, e con lui si trasferisce in Egitto, dove vive ventisei anni. Ha scritto alcuni dei più bei romanzi del nostro Novecento – Ballata levantina (1961) e Un inverno freddissimo (1966) – affreschi pieni di vita di altri mondi e altri tempi, e se l’Egitto è il filo conduttore di gran parte della sua produzione letteraria, sono le donne il tema centrale della sua riflessione e della sua scrittura. Nel 1976 si aggiudica il Premio Strega, con Le quattro ragazze Wieselberger, ripubblicato con Natalia da La Tartaruga edizioni. Di alto valore artistico anche la sua attività di traduttrice, fra cui Henry James (Giro di vite) e il ciclo di Louisa May Alcott, Piccole donne, Piccole donne crescono e Piccoli uomini.