Nel corso della sua lunga carriera da inviato, Pietro Del Re ha raccontato guerre, crisi umanitarie e ambientali, rivoluzioni. E ogni volta è stato testimone di tragedie e della follia degli uomini, ma anche di storie di generosità e coraggio. I loro protagonisti sono persone che, nonostante tutto, hanno deciso di fare la cosa giusta, spendendosi per salvare vite, per difendere la libertà delle persone o per la salva- guardia della natura, spesso rischiando la propria incolumità. Con i suoi viaggi ai quattro angoli del pianeta, Del Re ha avuto modo di conoscere e dare voce ad ambientalisti che difendono gli ultimi santuari naturali battendosi contro i cambiamenti climatici e i danni che provocano, donne che lottano per l’emancipazione femminile o il diritto a una morte dignitosa, operatori umanitari che dedicano la propria esistenza ad aiutare le vittime di carestie o conflitti ormai dimenticati, volontari che assistono i migranti sbarcati in Europa per fuggire alla miseria o alle violenze dei loro Paesi di origine, studiosi che descrivono con lungimiranza i mutamenti politico-sociali in atto a livello globale, leader in grado di riaccendere la speranza di una nazione, attivisti per i diritti umani e comuni cittadini che si oppongono a feroci regimi nel totale disinteresse della comunità internazionale, giovani e politici che credono in una società più giusta e tollerante, reporter che si sono immolati per documentare la strage di interi popoli. L’inevitabile intrecciarsi delle loro vicende personali e dei loro destini con i drammi spesso ignorati della storia recente dà vita al ritratto collettivo di un’umanità in pericolo ma che crede ancora nella speranza di poter salvare il mondo.
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Sì -
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Italiano -
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Sull'autore
Pietro Del Re
Pietro Del Re è nato a Roma nel 1960. Come inviato per gli esteri di «Repubblica» negli ultimi venticinque anni ha seguito i maggiori eventi internazionali, portando sempre con sé la sua Leica. Le sue foto sono state esposte nel 2014 all’Istituto di Cultura italiana di Amsterdam, nel 2015 al Centro San Fedele di Milano, nel 2016 all’Institut français di Roma, nel 2017 al Castello di Postignano e nel 2018 alla chiesa di Sant’Anna dei Lombardi a Napoli. Nel 2001 ha pubblicato Fratello orso, sorella aquila, nel 2013 Giallo umbro (premio Portus e premio Isola del Libro Trasimeno) e nel 2016 Cose viste (premio Parco Majella). Nel 2016 ha vinto il premio Luchetta per il miglior articolo della stampa italiana.