I tormenti del giovane Kihlgren. Atto II

I tormenti del giovane Kihlgren. Atto II

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Il viaggio continua. In questo atto secondo, Daniele Kihlgren torna sugli anni giovanili, i conflitti in famiglia, in società, il lutto per la morte del fratello, di tanti amici, di troppi amici. La sofferenza diventa esperienza. L’esperienza diventa esplorazione. Che prende strade diverse. Esplorazione come ribellione, come rifugio per placare i ricordi, come cibo per chiudere i buchi interiori. Esplorare significa droga – di ogni tipo; significa sesso – in qualsiasi modo. Diventa anche abbrutimento, vissuto però come un’avventura in un mondo che non potrebbe essere più distante da quello delle sue origini. Da bimbo buono e bello a rompicoglioni tossicodipendente. Dal cilicio e dall’esercizio delle privazioni all’abisso della dissoluzione. L’esplorazione confluisce nel viaggio. L’Africa come meta, punto di arrivo e partenza di nuovi progetti, fra lo scetticismo del mondo. In moto con un amico o da solo, Daniele viene accolto, nutrito, arrestato, minacciato, accudito, liberato. In un caleidoscopio di colori, di gente, di odori, da cui l’autore è attratto e, quasi come in un ossimoro, trae linfa vitale malgrado venga prosciugato, tra malattie e malesseri. Da qui partono e continuano i suoi progetti, di Assicurazione sanitaria e di un piccolo ospedale per le partorienti, in un costante ciclo del dare e avere che rappresenta, per lui, l’essenza prima e ultima del suo andare.

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Sull'autore

Daniele Kihlgren

Milanese di origine svedese, Daniele Kihlgren è ideatore, fondatore e CEO di Sextantio Group. Terzogenito di una famiglia di imprenditori del cemento, alla fine degli anni Novanta decide di restaurare un borgo medioevale in rovina, Santo Stefano di Sessanio, sulla cima delle aspre montagne abruzzesi, facendo del paese intero un albergo diffuso. Successivamente, realizzerà un progetto analogo nei Sassi di Matera ed è in realizzazione un piccolo villaggio con destinazione ricettiva in un’isola del lago Kivu in Ruanda, al confine col Congo. Da più di dieci anni gestisce un progetto per l’Assicurazione Sanitaria, con i proventi delle Società di gestione dei borghi e in periodi di magra con il generoso aiuto di amici e conoscenti. Questo è il suo primo e ultimo romanzo.