Il narratore tredicenne vive in un orfanotrofio in Siberia durante i giorni del morente impero sovietico.
A scuola, difende il nuovo arrivato, Vardan, dai bulli e lo accompagna a casa, in un quartiere malfamato e popolato da ex prigionieri, avventurieri e da una piccola comunità di famiglie armene, trasferitesi lì, a 5000 chilometri dal loro Caucaso natio, per stare vicini ai loro cari imprigionati nel carcere del paese.
In questo “regno d’Armenia”, come viene ironicamente chiamato, spiccano figure magnifiche: la madre di Vardan, Chamiram; sua sorella, Gulizar, bella come una principessa; Sarven, il vecchio saggio. Vardan però passa molto tempo a letto, a causa di una misteriosa malattia; ma con il suo amico coltiva un sogno: trovare il tesoro di un monastero abbattuto, che potrebbe far arricchire tutta la comunità e permetterle di abbandonare quel luogo inospitale. Quello che per loro è un gioco attira però l’attenzione delle autorità sovietiche e le conseguenze saranno gravi per tutti.
Attraverso la storia di un’amicizia adolescenziale Andreï Makine svela, con un racconto classico e magnifico, un episodio indimenticabile della sua giovinezza.
Dettagli libro
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Editore
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Testo originale
Sì -
Lingua
Italiano -
Data di pubblicazione
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Argomento
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Collana
Sull'autore
Andreï Makine
Andreï Makine, nato in Siberia, ha pubblicato una decina di romanzi tradotti in più di quaranta
lingue, tra questi Il testamento francese (Prix Goncourt e Prix Médicis 1995), La musica di una
vita e L’amore umano. Nel 2016 è stato eletto all’Académie Française.