L’“italiana”

L’“italiana”

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Walsche è il termine, non privo di disprezzo, che i sudtirolesi di lingua tedesca utilizzano per identificare le persone italofone. Olga è una ragazza nata e cresciuta in un minuscolo paesino arroccato sulle montagne, una comunità piccola, diffidente, chiusa e sciovinista. È stato un sollievo per lei raggiungere la madre che era fuggita in città dopo aver abbandonato il marito, maestro del paese e dedito alle carte e alla bottiglia, per cercare una vita che fosse sua. Olga in città trova gli spazi che in montagna le mancavano, nuove prospettive e si innamora di Silvano, un meridionale, il tradimento definitivo delle sue origini, agli occhi dei compaesani. Diventa la Walsche, l’“italiana”, e quando è costretta a tornare al paese per il funerale del padre deve fare i conti con quella realtà che pensava di essersi lasciata alle spalle. E con le sue radici. Joseph Zoderer dà vita a un romanzo ricco di personaggi vivi e affascinanti, Olga su tutti, affrontando, con rispetto e coinvolgimento, il tema difficile e doloroso della convivenza e del rispetto reciproco tra culture diverse.

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Sull'autore

Joseph Zoderer

Joseph Zoderer (1935-2022) è stato uno scrittore altoatesino di lingua tedesca. Ha vissuto in Alto Adige fino ai cinque anni, poi, durante la guerra, i suoi genitori optarono per la cittadinanza tedesca e si trasferirono a Graz, in Austria. Dopo aver iniziato il ginnasio in Svizzera grazie a una borsa di studio, nel dopoguerra seguì la sua famiglia che aveva fatto ritorno in Alto Adige. Qui, nel 1957, conseguì il diploma di maturità classica a Merano. Si trasferì poi a Vienna per studiare all’Università e cominciò a collaborare come giornalista con importanti testate locali prima di tornare in Italia per lavorare alla RAI. È considerato uno dei maggiori scrittori di lingua tedesca del dopoguerra. Tra i suoi romanzi ricordiamo L’ “italiana” (nuova edizione La nave di Teseo, 2022), Il dolore di cambiare pelle, La felicità di lavarsi le mani e I colori della crudeltà.