Hemingway, Orwell, Malraux, Koestler, Spender, Kol’cov, Saint Exupéry, Dos Passos, Klaus Mann, Max Aub, Federico García Lorca, Antonio Machado e tanti altri scrittori e artisti parteciparono, da combattenti, da inviati o da accorati testimoni, alla guerra di Spagna che dal 1936 al 1939 oppose la legittima repubblica popolare all’esercito golpista di Franco e ai suoi alleati nazifascisti, e ne scrissero in romanzi, liriche, memoriali. C’erano anche donne straordinarie come Simone Weil, Maria Zambrano, Mercè Rodoreda e meno note come Mika Etchebéhère o Constancia de la Mora, a vivere e scrivere di quegli eventi. Altri, contemporanei o delle generazioni successive, da Bernanos a Sartre e a Camus, da Vittorini a Sciascia, da Picasso a Buñuel, impararono da quel conflitto una lezione civile che influenzò la loro vita e le loro scelte, e anche per questo evocarono fasti e nefasti di quel triennio, mentre una nutrita schiera di autori spagnoli oggi fa finalmente i conti con quei traumi a lungo rimossi.
Dal popolato e combattivo mondo dei no pasarán della letteratura e delle arti questo libro ricava profili, idee, scritture e visioni da animare come in un teatro della memoria.
Dettagli libro
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Editore
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Testo originale
Sì -
Lingua
Italiano -
Data di pubblicazione
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Argomento
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Collana
Sull'autore
Antonio Di Grado
Antonio Di Grado ha concluso da professore ordinario di Letteratura italiana un’attività accademica nell’ateneo catanese durata quasi mezzo secolo. Da trent’anni dirige, per volontà di Leonardo Sciascia, la Fondazione intitolata allo scrittore a Racalmuto. Ha pubblicato numerosi volumi su diversi momenti e autori della storia letteraria, dalle origini ai contemporanei; nei suoi libri più recenti si è occupato dei romanzi sull’anarchia (L’idea che uccide, 2018), delle mistiche medievali (Le amanti del Loin-Près, 2019), delle congetture letterarie sull’Oltre (Al di là. Soglie, transiti, rinascite, 2020), degli scrittori del “ventennio nero” (Scrivere a destra, 2021).