I libri hanno sempre fatto paura, perché le loro pagine possono diffondere il seme della conoscenza, della scoperta, di una pericolosa libertà. Lo stesso è accaduto con quadri, canzoni, film e spettacoli teatrali capaci di conquistare l’emozione del pubblico con la stessa intensità con cui hanno attirato l’avversione di chi ne contestava i princìpi. Dittatori e benpensanti si sono accaniti contro le opere accusate di turbare l’ordine costituito, impedendone la diffusione e perseguitando gli autori. Negli ultimi decenni, ai roghi in piazza si è sostituita una pratica solo apparentemente meno feroce: una censura sottile eppure implacabile, ispirata ai più nobili motivi ma che rischia di sconfinare nel fanatismo più intollerante. Nel suo nome si mettono all’indice registi e scrittori, si coprono dipinti e si alterano i classici che offendono la sensibilità contemporanea. Pierluigi Battista, in un atto d’amore per i libri e il pensiero libero, risponde con un infuocato manifesto a favore della libertà d’espressione, in difesa di una tolleranza che non ammette deroghe.
Dettagli libro
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Editore
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Testo originale
Sì -
Lingua
Italiano -
Data di pubblicazione
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Argomento
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Collana
Sull'autore
Pierluigi Battista
Pierluigi Battista è inviato e editorialista del “Corriere della Sera”, di cui è stato vicedirettore dal 2004 al 2009. Ha lavorato come inviato alla “Stampa” e come condirettore a “Panorama”. Per La7 ha condotto il programma “Altra Storia” (2003-2007). Tra i suoi libri ricordiamo: La fine dell’innocenza. Utopia, totalitarismo e comunismo (2000), Cancellare le tracce. Il caso Grass e il silenzio degli intellettuali italiani dopo il fascismo (2007), La fine del giorno. Un diario (2013), Mio padre era fascista (2016) e A proposito di Marta (2017). Presso La nave di Teseo ha pubblicato Il senso di colpa del dottor Živago (2018).