Dopo la scomparsa del padre in Libano, Amin Maalouf riceve a Parigi una cassa colma di documenti di famiglia che risalgono ai bisnonni paterni. Un’occasione per tornare con la memoria alla complessa storia delle generazioni che lo hanno preceduto. Tra contadini radicati nella sapienza originaria della terra, predicatori fondamentalisti, patrioti in lotta contro l’impero ottomano, uomini e donne impegnati a sopravvivere ma anche a realizzare i loro desideri di emancipazione dai pregiudizi di una cultura rigidamente tradizionale, si compone una grandiosa saga familiare. Una storia attraverso cui raccontare il conflitto di religioni, il confronto fra Oriente e Occidente, il dramma del fondamentalismo.
“Mi riconosco facilmente nell’avventura della mia vasta famiglia, sotto tutti i cieli. Nell’avventura e anche nelle leggende.”
Dettagli libro
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Editore
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Testo originale
Sì -
Lingua
Italiano -
Data di pubblicazione
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Numero di pagine
512 -
Argomento
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Collana
Sull'autore
Amin Maalouf
Amin Maalouf è nato in Libano nel 1949 da una famiglia di letterati e giornalisti. Dopo gli studi universitari in Economia e Sociologia, si è trasferito a Parigi nel 1976. Il suo primo libro, “Le crociate viste dagli arabi” (1989, nuova edizione La nave di Teseo 2020), è ormai un classico tradotto in moltissime lingue. Ha pubblicato, tra gli altri, i romanzi “Col fucile del console d’Inghilterra” (1994, nuova edizione La nave di Teseo 2021), “Gli scali del Levante” (1997, nuova edizione La nave di Teseo 2020), “Origini” (2004, nuova edizione La nave di Teseo 2016), “I disorientati” (2013), “I nostri fratelli inattesi” (La nave di Teseo 2021) e i saggi “Identità assassine” (1999, nuova edizione La nave di Teseo 2021), “Una poltrona sulla Senna” (La nave di Teseo 2016) e “Il naufragio delle civiltà” (La nave di Teseo 2019). Nel 1993 gli è stato conferito il premio Goncourt, nel 1999 il premio Nonino, nel 2004 il Prix Méditerranée, nel 2010 il premio Principe delle Asturie e nel 2020 il premio Malaparte e il premio internazionale Tiziano Terzani. Dal 2011 fa parte dell’Académie française, di cui è stato nominato segretario perpetuo nel 2023. Per “Il labirinto degli smarriti”, in corso di traduzione in 8 paesi, ha ricevuto il Prix Vauban 2023.