Nel 1964 il professor Glob aveva dedicato un suo libro sull’Uomo di Tollund, una mummia conservata nel museo di Silkeborg, protagonista della famosa poesia di Seamus Heaney, oltre che alla figlia anche a una classe di ragazze inglesi che gli avevano scritto entusiaste per le sue scoperte. Oltre cinquant’anni dopo una di queste studentesse, Tina Hopgood, intrappolata in una vita che non ricorda di aver scelto, e provata dalla morte di una cara amica, scrive una lettera al professore Glob, non tanto per avere risposte quanto per cercare di mettere ordine tra i suoi pensieri e le sue paure. A risponderle è Anders Larsen, il direttore del museo di Silkeborg, che ha da poco perso la moglie e la speranza nel futuro. Lo scambio epistolare che comincia dopo quel primo, fortuito, contatto cambierà la vita di entrambi. Nelle numerose lettere che si susseguono Tina e Anders arrivano a fidarsi l’uno dell’altra, confessando idee, sogni, timori e raccontandosi le loro vite così diverse ma anche accumunate da interessi e passioni. Ma, all’improvviso, le lettere di Tina smettono di arrivare, gettando nella disperazione Anders. Fino a che punto sono disposti a spingersi per scrivere una nuova storia per se stessi? Anne Youngson racconta una vicenda ricca d’umanità e amore e affronta in modo lucido e senza paura i temi della perdita, della vecchiaia e delle conseguenze delle nostre scelte.
“Vediamoci al museo è un libro pieno di grazia e umanità.” The Sunday Times
“Profondo, emotivamente coinvolgente e lucido, avvincente.” The Daily Express
“Un libro meraviglioso, sulla perdita e sulle nostre scelte di vita. Vediamoci al museo è già un classico.” The Daily MailDettagli libro
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