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“Avevo prolungato il mio soggiorno a Veracruz finché c’era stata lei e l’avrei prolungato fino alla fine del mondo, se fosse dipeso da me. Adesso che era sparita, lo prolungavo nella speranza di ritrovarla, o almeno di apprendere qualcosa sulle ragioni della sua scomparsa. Un giorno, mi venne recapitato in albergo un plico, spedito per posta, senza mittente e lettera di accompagnamento. Esso racchiudeva quattro racconti, brevi e terribili.” Uno scrittore in Messico per una conferenza su Proust. Una donna cubana, misteriosa e bellissima, che lo seduce prima di sparire nel nulla. Gli indizi per ritrovarla passano attraverso i personaggi delle storie che riceve in un pacco anonimo: la bella Susana, suo marito Miller, suo padre El Griego, il viscido prete Ignacio. Un libro infuocato sotto il sole del Sud America che scorre come un film di Tarantino, dove la verità, se esiste, è negli incontri casuali che sconvolgono le nostre vite.

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Sull'autore

Olivier Rolin

Olivier Rolin, nato a Boulogne-Billancourt nel 1947 e cresciuto in Senegal, ha studiato all’École normale supérieure e dopo il maggio 1968 è entrato a far parte del movimento maoista Gauche prolétarienne. Ha scritto per “Libération” e “Nouvel Observateur”. Nel 1983 ha pubblicato il suo primo libro, Phénomène futur, a cui sono seguiti numerosi romanzi, saggi e racconti di viaggi, tra cui Port Sudan (1995, Prix Femina), Tigre di carta (2014, Prix France Culture) e Il meteorologo (2016, finalista Premio Bottari Lattes Grinzane). Le sue opere sono tradotte in numerose lingue.